La natura come farmaco, una passeggiata come medicina è questo che prescrive un medico negli states
Robert Zarr, pediatra della Unity Health Care dell’Upper Cardozo Health Center a Washington DC, è convinto che stare nella natura può essere molto salutare ed è quello che suggerisce ai suoi pazienti.
Obesità, diabete, stress, depressione sono solo alcune delle patologie che cita Zarr e per le quali usa un approccio diverso da quello chimico.
Il suo è un vero "park prescription program" con il quale descrive tutte le attività che si possono fare in ogni area verde specifica della città e i benefici che una passeggiata, un percorso vita, una arrampicata o una semplice partita di calcio, possono portare all’organismo.
Il suo programma segue l’“Healthy Parks Healthy People US” lanciato nel 2011 e ora sostenuto da un numero sempre maggiore di strutture sanitarie statunitensi.
La sua visione è rafforzata da numerose ricerche scientifiche che sottolineano quanto allontanarsi dalla città e abbandonare la vita sedentaria sia ottimale per contrastare l’insorgere di molte malattie.
Il Journal of Epidemiology and Community Health ha pubblicato uno studio riguardo gli effetti positivi per l’ansia derivanti dal contatto con la natura. I ricercatori hanno analizzato una serie di cartelle cliniche di diversi pazienti residenti in diverse aree dell’Olanda. Confrontando il loro stato di salute il risultato finale ha evidenziato quanto i livelli di ansia e stress siano inferiori per chi vive nel verde rispetto a quelli trovati nei pazienti residenti in città.
Un’immersione nella natura, idea da decenni radicata nella cultura orientale, il contatto con i suoni e i profumi che ci circondano abbassa il livello di cortisolo, allontanando lo stress, abbassando la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Vengono inoltre rafforzate le difese immunitarie e diminuito il rischio di infiammazioni grazie alla vitamina D che per il 90% viene sintetizzata nella pelle grazie all’esposizione solare.
Un’ altra ricerca del 2012 condotta da Ruth Ann Atchley ha provato come la natura riesca ad influenzare la creatività di chi si trovi a viverla, con incrementi cognitivi addirittura del 50%.
E… per ultimo ma per molti importantissimo: la natura aiuta a migliorare la memoria rendendola più attiva e ricettiva. Gli effetti si producono direttamente nella corteccia celebrale e nelle aree deputate, con un notevole incremento delle funzioni cognitive.
La natura come guardiano della nostra salute, un farmaco low cost che tutti dovremmo imparare ad assumere più spesso!
AHEAD